L’arte africana contemporanea fa irruzione sui mercati internazionali. Sempre maggiore è, infatti, la domanda di opere realizzate da artisti africani e sempre più alti sono i prezzi degli oggetti d’arte venduti sul mercato. Negli ultimi anni collezionisti e investitori da tutto il mondo hanno dimostrato un interesse sempre crescente.
Arte africana, è boom nel mondo per le opere afro
A testimonianza di questa nuova tendenza sono i prezzi di vendita di opere d’arte che le case d’asta di tutto il mondo hanno visto aumentare, se non addirittura raddoppiare o triplicare nel tempo. La casa d’aste Bonhams, ad esempio, ha visto aumentare i prezzi medi di ben cinque volte da quando si è specializzata nella vendita di arte africana contemporanea nel 2007.
E ancora, la casa d’aste ArtHouse Contemporary Limited, con sede a Lagos, in Nigeria, ammette che i pezzi ai quali si acquistava da loro alla prima asta, nel 2008, sono aumentati fino a 10 volte. Persino per la più celebre casa d’aste, Sotheby’s, il valore delle opere d’arte africane è salito. Le quotazioni dello scorso anno ammontavano a 84 milioni di dollari, contro i 4 milioni di dieci anni fa. Quest’impennata ha fatto sì che i vertici della casa d’aste londinese pensassero alla vendita specializzata di arte africana.

Il principe Yemisi Shyllon
Yemisi Shyllon “precursore dei collezionisti”
Che le opere d’arte prodotte e realizzate nel continente nero avessero acquistato valore nel tempo era sicuro il principe Yemisi Shyllon, il più grande collezionista d’arte privato della Nigeria. Lui dice di aver iniziato la sua collezione d’arte quando era ancora uno studente di università a metà degli anni Settanta. In quegli anni, un pezzo d’arte poteva essere acquistato a circa 100 dollari, oggi quello stesso oggetto ne varrebbe milioni.
Adesso il principe, che di anni ne ha 63, possiede ben 7mila oggetti artistici conservati nella sua casa di Lagos. Yemisi Shyllon studia dal 1999 la tendenza dell’arte africana sul mercato e si è accorto della graduale ma costante crescita del suo valore.
Nigeriani e sudafricani fra i maggiori investitori
Gli acquirenti, interessati a investire in questo settore, sono per lo più abitanti del continente stesso. Nonostante gli oggetti siano venduti in tutto il mondo, Nigeria e Sudafrica sono i Paesi che registrano il più alto numero di investitori, probabilmente perché sono i due Stati che ospitano il maggior numero di miliardari di tutto il continente.
Ma in generale, la crescita delle economie africane e il potenziamento della classe media hanno portato all’aumento dell’interesse per l’arte africana contemporanea. Il prezzo medio di vendita di un’opera si aggira tra i 10mila e i 60mila dollari. Tali valori indicano che il mercato è in crescita e che c’è ancora spazio per l’ingresso di nuovi operatori.
L’interesse artistico che l’Africa sta suscitando sui mercati corrisponde anche ad un crescente interesse nei confronti degli artisti del continente nero all’interno delle gallerie di tutto il mondo. Ne è un esempio la mostra allestita dal Museo di Brooklyn nel 2013, dedicata allo scultore ghanese El Anatsui. La sua opera “Nuova mappa del mondo” è stata venduta all’asta per oltre 500mila sterline. Sempre più artisti africani, dunque, sono i protagonisti di mostre personali in giro per il mondo.

L’artista ghanese El Anatsui
La globalizzazione alla base della nuova tendenza
Ma quali sono le ragioni di questa rapida esplosione? Probabilmente la risposta è da cercarsi nei nuovi meccanismi di accelerazione portati da Internet e dalla globalizzazione. Anche nel mondo dell’arte l’annullamento dei confini e delle distanze ha portato ad una maggiore apertura. Oggi le persone sono molto più abituate a vedere l’arte di altre culture.
Le grandi case d’asta, però, organizzano gli eventi di vendita esclusivamente in Europa e negli Stati Uniti. Si dovrà aspettare ancora un po’, dunque, prima di assistere alle vendite all’asta a Lagos o a Johannesburg.
Non ci sono ancora strutture ben organizzate che possano provvedere alla conservazione, al trasporto e alla spedizione delle opere. Eppure in Kenya è stata aperta una casa d’aste, così come, quest’anno, l’Uganda sta organizzando una vendita all’asta. Sintomo, questo, della significativa trasformazione che l’arte africana sta producendo.