
Dipinto di un comune evento quotidiano
Uno dei quadri più famosi di Pierre-Auguste-Renoir è sicuramente Bal du moulin de la Galette; conosciuto anche come Dance at Le Moulin de la Galette, il quadro venne dipinto nel 1876 e oggi si trova al Musée d’Orsay a Parigi.
Considerato il monumento dell’impressionismo francese, la tela raffigura un tipico pomeriggio della Domenica al Moulin de la Galette, nel distretto di Montmartre di Parigi. Alla fine del diciannovesimo secolo, la classe dei lavoratori parigina era solita, la domenica, vestire abiti eleganti e passare del tempo in luoghi come questo per ballare, bere e mangiare le gallette, le tipiche tortine francesi, fino a sera.
Bal du Moulin de la Galette: uno sguardo al dipinto
Così come i primi lavori di Renoir, Bal du Moulin de la Galette è uno spaccato della vita quotidiana tipico dello stile Impressionista. Gli elementi di questo movimento artistico si possono notare anche in questa tela: la ricchezza delle forme, la fluidità delle pennellate e una luce resa come un tenue bagliore.
Dal 1879 e il 1894 il dipinto venne custodito nella collezione del pittore francese Gustave Caillebotte; quando morì il quadro divenne proprietà della Repubblica Francese, come pagamento degli oneri per la tassazione sull’eredità.
Dal 1896 al 1929 la tela di Renoir venne esposta al Musée du Luxembourg a Parigi; successivamente venne trasferito al Musée du Louvre, finché venne definitivamente esposto al Musée d’Orsay nel 1986.

La versione ridotta del dipinto di Renoir
Renoir dipinse una versione più piccola con lo stesso titolo. Oggi si ritiene che questa versione sia in una collezione privata in Svizzera. I due dipinti, a parte le dimensioni, sono sostanzialmente identici, anche se nella più piccola si nota un tocco più fluido rispetto a quella più estesa.
Gli studi non sono riusciti ancora a scoprire quale sia la versione originale e quale la copia; non è nemmeno chiaro quale sia stata la copia esibita alla Terza Esibizione Impressionista del 1877, perché sebbene avesse riscosso molto successo e fosse stata registrata nel catalogo, nessuno si preoccupò di segnare le dimensioni effettive della tela, solitamente informazione fondamentale per identificare i dipinti.
La versione più piccola per molti anni fu nelle mani di John Hay hitney. Il 17 maggio 1990 a Sotheby’s, a New York, la vedova vendette il quadro per 78 milioni di dollari a Ryoei Saito, chairman onorario dell’azienda giapponese Daishowa Paper Manifacturing.
Ai tempi, fu una delle due vendite più alte nella storia dell’arte, insieme a Portrait of Dr. Gachet di Van Gogh, che fu un altro acquisto di Saito. Lo stesso Saito destò uno scandalo internazionale quando dichiarò di voler essere cremato insieme ai due dipinti il giorno della sua morte. Nel momento in cui Saito e la sua azienda incontrarono parecchie difficoltà finanziarie, i banchieri che requisirono il dipinto come garanzia, dissero di aver venduto, per via confidenziale, la tela a un anonimo. Anche se non è dato per certo, si crede che oggi sia in mano a un collezionista svizzero.
Nel 2013 è stato classificato come sesto quadro più costoso di sempre.
Genesi dell’opera
L’idea per la realizzazione dell’opera venne a Renoir nel 1876 e la sua esecuzione è descritta in maniera dettagliata nelle memorie Renoir et ses amis, scritta dall’amico Goerges Rivières. Il primo passo fu quello di trovare uno studio vicino al mulino: lo spazio venne trovato in un cottage abbandonato in Rue Cortot, che disponeva di un giardino descritto da Rivière come “un bellissimo parco abbandonato”. Questo dipinto non fu l’unico ad essere realizzato in questo studio: molte sue opere trovarono il loro compimento in Rue Cortot, compreso La balançoire. Gli arredi si possono oggi ammirare al Musée de Montmartre.

La balancoire
Rivière identificò numerose personalità all’interno del dipinto. Renoir però non riuscì ad avere nel quadro la sua modella preferita di 16 anni Jeanne (che appare ne La balançoire) dandole la posa principale.
Non riuscì a convincerla nemmeno offrendole di vestire uno dei cappelli più alla moda del tempo, il timbale. Al suo posto possiamo ammirare la sorella Estelle: è la ragazza in primo piano con il vestito striato di rosa e di blu, appoggiata alla panchina. Queste due ragazze frequentavano ogni Domenica il Moulin con il resto della famiglia: due sorelline poco più alte dei tavoli, il padre e la madre, a loro volta accompagnati dalle rispettive madri (l’ingresso era gratuito per le donne al Moulin e non tutte erano modello di virtù).
A fianco della sorella Estelle in primo piano, c’è un folto gruppo di personaggi: si riconoscono Pierre-Franc Lamy e Norbert Goeneutte (che appare anche in La balançoire), pittori, e lo stesso Rivière. Dietro Estelle, tra i danzatori, si possono trovare Henri Gervex, Eugène Pierre Lestringuez e Paul Lhote (che appare anche in Dance in the Country). Al centro delle danze si riconosce il pittore cubano Don Pedro Vidal de Solares y Cardenas, mentre danza con la modella Margot (Marguerite Legrand). La simpatica scenetta ritrae la modella mentre cerca di insegnare la polka al pittore, un uomo molto riservato, insegnandoli anche canzoni dal dubbio gusto per una personalità elegante come quella del pittore. Due anni dopo la modella morì di tifo: Renoir ebbe cura di lei e pagò le cure mediche, restando al suo fianco fino alla fine.
Rivière aggiunge anche dettagli sull’esecuzione dell’opera; esecuzione che fu tutt’altro che semplice, dato che Renoir era sempre sul posto, lottando con il vento che minacciava di far volare via la tela in ogni momento. Alcuni critici, basandosi su queste informazioni, hanno ipotizzato che fu il quadro più grande ad essere dipinto qui, dal momento che con il più piccolo avrebbe avuto maggior controllo per la pittura. Dall’altra lato, si considera il più piccolo come il più spontaneo dei due: un caratteristico lavoro en plein air.