Sarà messa all’asta l’ultima opera di Manet che è ancora in mano ai privati. Si tratta della prima versione de “Il bar delle Folies Bergère”. Il dipinto, del valore stimato a partire dalle 20 milioni di sterline, sarà messo in vendita all’asta di Southeby’s di Londra il 24 giugno.
“Il bar alle Folies Bergère” e le due versioni esistenti
La versione più conosciuta de “Il bar alle Folies Bergère” è conservata alla Courtauld Gallery e ritrae una barista, dall’aria piuttosto annoiata e straniata rispetto al contesto in cui si trova. Il dipinto, infatti, si sviluppa su più livelli. La donna in primo piano, il bancone del bar, il riflesso del bancone, la clientela alle spalle e la parte superiore del dipinto.
Accostando le due versioni sono ben visibili le differenze. Il quadro che sarà messo all’asta a fine giugno sembra la versione abbozzata del dipinto definitivo. Le pennellate sono più approssimative e i livelli di lettura non sono così distinguibili come nella versione successiva. Anche la donna in primo piano è molto diversa. Il colore dei capelli è di un biondo più acceso, il punto di ripresa non è frontale, ma tre quarti e lo sguardo della donna non è rivolto allo spettatore.
“Il bar alle Folies Bergère”, dipinto nel 1881, cattura, immortalandola, la vita parigina notturna nei caffè della città. In entrambe le versioni, Manet riesce a ricostruire in maniera piuttosto fedele l’atmosfera dei suoi contemporanei. Il quadro dipinto a olio, infatti, rientra appieno nella cifra stilistica del pittore che, per tutta la sua carriera, decise di raccontare la vita di tutti i giorni. Anche ne “Il bar alle Folies Bergère”, Manet non mente allo spettatore raccontando una scena idilliaca. Lo sguardo della donna non mistifica la realtà. Lei ha davvero un’aria inequivocabilmente infelice.
La storia del dipinto
Alla morte di Manet, il capolavoro impressionista è stato custodito dal mecenate francese Paul Durand-Ruel ed stato esposto nelle più grandi mostre di tutto il mondo. L’ultima, in ordine di tempo, è stata quella alla National Gallery di Londra. L’esposizione dal titolo “Inventing Impressionism” si è conclusa lo scorso 31 maggio e raccoglieva 85 fra le opere impressioniste più famose al mondo. Tutte i quadri esposti, inoltre, sono accomunati dal fatto di essere passati uno ad uno dalle mani di monsieur Paul Durand-Ruel, l’unico che – in tempi non sospetti – aveva scommesso sul questo gruppo di pittori non accademici che inaugurarono una nuova fase della pittura con l’Impressionismo.
Il record precedente
L’ultimo dipinto di Manet che, venduto all’asta, ha segnato un record è stata “La primavera”. Il quadro, dipinto nel 1881, fu acquistato per 65 milioni di dollari all’asta da Christie’s a New York nel novembre dello scorso anno.
Vita di Manet
Manet nacque a Parigi nel 1832 e morì, sempre nella Capitale francese, nel 1883. Quando era in vita, non volle mai identificarsi con il gruppo degli impressionisti. Non partecipava alle loro esposizioni perché preferiva ottenere l’ammissione al Salon mediante un riconoscimento ufficiale dello Stato. Fra i dipinti più famosi che segnano un’evidente rottura con l’Accademia ci sono “Colazione sull’erba” e “Olympia”, entrambi custoditi al Musèe d’Orsay di Parigi. Nel 1956 aprì il suo studio e dal 1869 si dedicò alla pittura en plein air.