Pubblicato da Panini Comics lo scorso 30 aprile, “Caravaggio. La tavolozza e la spada” è l’ultima opera a fumetti di Milo Manara. Un volume di 64 pagine che ripercorre la biografia dell’artista più discusso di tutti i tempi reso dall’inconfondibile matita del celebre fumettista.

Alcune tavole del volume su Caravaggio di Milo Manara
“Caravaggio”, la biografia a fumetti di Milo Manara
Alla presentazione ufficiale del libro, Milo Manara utilizza l’ironia e la modestia per dribblare l’imbarazzo suscitato dall’appellativo “maestro”. «Di solito quando vieni chiamato così vuol dire che sei passato attraverso le precedenti due fasi: giovane promessa e solito stronzo».
Più di sessanta pagine servono all’autore di “Valentina” per raccontare le vicende di Michelangelo Merisi, più noto come Caravaggio, dal suo arrivo a Roma alla fine del ‘500 fino alla fuga dalla Capitale. Le donne, gli eccessi e la genialità di uno dei più famosi pittori italiani sono narrati nel volume.
«Tutto è veritiero nell’opera di Manara» – spiega il professor Claudio Strinati, storico dell’arte e autore della prefazione del libro. «La storia del Caravaggio è raccontata con grande rispetto della verità sostanziale dei fatti, eppure – continua Strinati – leggendo l’opera si ha la sensazione di leggere una storia nuova». Un’atmosfera inedita avvolge l’intera narrazione. La vera forza di questo volume sta proprio nel fatto che può essere letto sia dai meno esperti sia dai critici che conoscono già molto bene la storia dell’artista che influenzò mezzo mondo con il suo stile.
«Avere la preziosa testimonianza di uno storico dell’arte come il professor Strinati ha significato coronare il progetto di divulgazione concepito per quest’opera» – fa sapere Manara. In questo modo “Caravaggio” diventa il trait d’union fra cultori dell’arte e appassionati del fumetto.

Il Caravaggio a fumetti di Milo Manara
Caravaggio e la modernità
Cosa farebbe Caravaggio se fosse vissuto negli anni duemila? «Avrebbe lavorato nel cinema» – risponde senza dubbi Manara. «Il suo lavoro – continua – è quello di organizzare e comporre la scena, la pittura è una conseguenza». E pensando ad un “Caravaggio moderno” Manara ricorda Andrea Pazienza. Pare infatti che il fumettista si sia ispirato proprio a Pazienza per tracciare i tratti somatici di Caravaggio. La somiglianza tra i due si trova «sia nel fisico sia nell’approccio alla vita vissuta sempre rivolto all’azione».
“Caravaggio”, che fa parte della collana “Panini 9L”, è edito in due edizioni. La “regular” con 64 pagine e, per i collezionisti, la “artist edition” con 80 pagine e un formato più grande. Il lancio ufficiale è avvenuto nella vetrina di eccellenza del Comicon, salone internazionale del fumetto di Napoli, lo scorso maggio dove ha presenziato lo stesso Manara.

Il fumettista Milo Manara
L’autore
Maurilio Manara detto Milo nasce a Luson, in provincia di Bolzano, 12 settembre 1945. Famoso in Italia e all’estero per il fascino sensuale dei protagonisti delle sue tavole, Manara non ha un inizio facile. Dopo aver studiato al liceo artistico di Verona, si iscrive alla facoltà di Architettura di Venezia senza mai conseguire la laurea. Prova anche ad avvicinarsi alla pittura, ma è una strada che ben presto abbandona. Sul finire degli anni sessanta, fa fatica a cercare lavoro. Oltre che per il lavoro di fumettista, Manara è stato anche illustratore. Fra le opere ci sono disegni, illustrazioni, locandine cinematografiche anche per Fellini.