La fotografia più famosa del fotografo Philippe Halsman è sicuramente quella che ritrae il pittore Salvador Dalí in una stanza che volteggia nell’aria mentre dipinge un quadro su un cavalletto sospeso; allo stesso tempo, davanti a lui volano tre gatti e un getto d’acqua. Sulla sinistra della scena si vede anche una sedia sospesa mancante di una
Una madre che gioca affettuosamente con il figlio di pochi mesi e sullo sfondo un fumo intenso che annuncia la tragedia. La foto di Alex Webb dell’11 settembre 2001 è un’immagine che si presta a molteplici piani di lettura e a più di dieci anni di distanza si è trasformata in un’icona, allontanandosi dalla mera
Quello scattato da Annie Leibovitz è certamente il più celebre ritratto di John Lennon insieme a Yoko Ono. La foto non solo esprime la delicatezza e la profondità dei sentimenti che legavano in due, ma è destinata anche a diventare l’ultima immagine di Lennon. L’ex Beatle, infatti, sarà assassinato soltanto qualche ora dopo quel servizio
È la più famosa delle fotografie di guerra, ma anche l’immagine che ha fatto più discutere per la sua autenticità e per il suo significato. “Morte di un miliziano lealista” è lo scatto più conosciuto di Robert Capa, quello che lo ha consacrato come il padre del fotogiornalismo, e più precisamente, della fotografia di guerra.
Migliaia di figure che, più simili alle formiche che agli uomini, si ammassano in una cava, in un andirivieni affannoso e senza fine. Siamo in Brasile e, più precisamente, nella miniera d’oro di Sierra Pelada. E no, non siamo nell’Ottocento, e neanche nei primi del Novecento. Ci troviamo, invece, verso la metà degli anni ’80.