Un’esposizione di 140 immagini originali per approfondire uno dei capitoli più importanti della storia della fotografia in Giappone. Si chiama “Giappone segreto” la mostra che il Palazzo del Governatore di Parma ospiterà fino al 5 giugno.

La locandina della mostra “Giappone segreto”
Un viaggio nell’arte visiva dell’estremo Oriente sviluppatasi a cavallo tra il 1860 e il 1910 quando in Giappone la tecnica fotografica occidentale si sposava alla perfezione con la maestria dei pittori locali, capaci di applicare perfettamente il colore anche su minuscole superfici.
La produzione di tali opere degli artisti del luogo rispondeva alla crescente domanda da parte dei viaggiatori occidentali, i cosiddetti globetrotter, di portare con sé il ricordo di un Paese lontano. Si possono ammirare, così, i capolavori della scuola di Yokohama, fra le esperienze più significative della fotografia dell’Ottocento. Opere di Felice Beato (1832-1907), Raimund von Stillfried-Ratenicz (1837-1911), Adolfo Farsari (1841-1898), Ueno Hikoma (1838-1904), Kusakabe Kimbei (1841-1934), Tamamura Kozaburo (1856-1923) e Ogawa Kazumasa (1860-1929) sono presenti in mostra.
Il percorso espositivo segue un itinerario tematico. Si inizia con la sezione che ripercorre Il viaggio dei globetrotter lungo le strade del Giappone, attraverso vedute dall’alto di paesi e città. Si prosegue con l’approfondimento del dominio della natura con la rappresentazione del paesaggio per poi concludere con l’analisi della vita quotidiana e dell’immagine della donna.
L’iniziativa rientra nel programma ufficiale delle celebrazioni del 150° anniversario della firma del Trattato di Amicizia e di Commercio tra Italia e Giappone, siglato nel 1866, che sanciva l’avvio delle relazioni diplomatiche tra i due paesi e celebra, inoltre, il recente accordo di scambio tra Parma e la Prefettura di Kagawa in campo economico, culturale e di promozione del territorio.

Una delle immagini presenti in mostra
Un legame, quello fra Parma e il Giappone, che affonda le sue radici nel passato. Enrico II di Borbone, fratello minore dell’ultimo regnante del Ducato di Parma, infatti, fu protagonista, assieme alla moglie, di un lungo viaggio in Asia, e in particolare in Giappone, fra il 1887 e il 1889. Da questo viaggio Enrico II riportò un’enorme numero di opere d’arte che hanno costituito il patrimonio da cui è nato, nel 1925, il Museo d’Arte Orientale di Venezia.
La rassegna, curata da Francesco Paolo Campione, direttore del Museo delle Culture di Lugano, e Marco Fagioli, col patrocinio del Comune di Parma, è prodotta da GAmm Giunti, in collaborazione con il Museo delle Culture di Lugano e la Fondazione Ada Ceschin e Rosanna Pilone di Zurigo.
“Giappone segreto” è visitabile dal martedì al venerdì dalle 10 alle 18 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 19. Ingresso 10 euro.