Giuseppe Cafiero napoletano ma toscano d’adozione, è uno scrittore italiano molto apprezzato all’estero. La sua infanzia e adolescenza, si snoda attraverso più città e sono i vari e diversi stimoli che lo hanno orientato verso l’amore per la letteratura e le lingue.
Il giovanissimo Giuseppe, segue spesso i viaggi di lavoro del padre, funzionario di Banca, ed è in quel periodo che impara a frequentare gli ambienti adatti alla crescita artistica, intellettuale e sociale.
Fondamentale per la sua formazione, la città di Bologna, dove Giuseppe Cafiero ha frequentato la biblioteca “Palma Verde” di Roberto Roversi. Proprio da lì vede la luce la prima parte di una delle opere più conosciute ed apprezzate del maestro Cafiero: “James Joyce – Roma ed altre storie”.
Il curriculum dello scrittore napoletano, residente in Toscana a Lucignano (nell’aretino, N.d.R.), è variegato e degno di un fine intellettuale come pochi ne sono rimasti: scorrendolo si viene infatti a sapere che Cafiero ha lavorato per diverse Radio, tra cui Radio Capodistria e la Radio della Svizzera Italiana.
Sono queste le collaborazioni per le quali viene maggiormente ricordato: lavori che esulano dalla scrittura creativa in senso stretto, ma esperienze che senza dubbio gli hanno consentito di raggiungere una elevatissima dialettica e uno stile di “voce narrante” che sono oggi un suo tratto distintivo.
Basta scorrere le opere ed i lavori di Giuseppe Cafiero per comprendere che il suo approccio alla cultura nasce e si evolve a 360 gradi nel mondo della comunicazione: per lui parlano i suoi liberi adattamenti e le traduzioni dal francese.
E’ senza dubbio uno degli autori italiani che più hanno dimostrato passione per i mezzi di comunicazione ed i diversi linguaggi intellettuali a disposizione ed è uno dei pochi in grado di esprimersi su ognuno di essi con affabilità e coinvolgimento allo stesso tempo.
La radio ha dato modo a Giuseppe Cafiero di dimostrare le sue capacità artistiche, dando spazio alle sue riedizioni di opere famose: senza lui ed il suo talento non avremmo i riadattamenti radiofonici di “Tartarin de Tarascon” di Daudet, di “Bouvard et Pécuchet” di Gustave Flaubert, del “Barone di Münchhausen” di Raspe e dell’ “Oplà, noi viviamo!” di Ernst Toller. Tutti esempi di come sia possibile rendere fruibile la letteratura colta anche per tutti coloro che non hanno tempo di leggere ma che sono disposti ad ascoltare.
A teatro il maestro è stato molto attivo negli anni 2008-2012, dando vita a delle produzioni sia per il Teatro contemporaneo di Bologna, sia per il gruppo I nuovi rabdomanti di Milano. E’ nel 2012 che la sua “Creando un País para Alicia” per il gruppo teatrale argentino “Ayesha” raggiunge risonanza internazionale. Le sue collaborazioni con la RAI, con la Sveringes Radio e con Australian Broadcasting Corporation rappresentano ancora il fiore all’occhiello di una carriera eterogenea e per questo interessante.
E’ però il suo percorso letterario nel senso stretto del termine, che ha avuto modo di espandersi e consolidarsi con il suo trasferimento a Lucignano, che ha reso il maestro l’autore multilingue apprezzato che è ora.
Per sua stessa ammissione, una delle maggiori influenze nel suo approccio alla scrittura deriva da Italo Calvino, uno scrittore conosciuto e ricordato per la finezza dei suoi testi e per la sua intelligenza, condimento perfetto di una prosa molto particolare ma sempre stimolante. Anche Jorge Luis Borges, poeta e scrittore antesignano e poi parte integrante del genere Fantasy è un autore molto apprezzato da Giuseppe Cafiero.
Un’influenza che è facile riconoscere proprio nella tipologia di opere che quest’ultimo compone: lo scrittore è infatti riconosciuto come uno degli esponenti più importanti del genere “biofiction”, un settore letterario nel quale Cafiero viene indicato come uno degli autori più prolifici e tradotti, particolarmente in lingua inglese e spagnola.
Le sue biografie sono dotate allo stesso tempo di un linguaggio forbito e selezionato che sposa elementi di leggerezza che catturano facilmente il lettore.
“James Joyce, Roma & altre storie”, “Edgar Allan Poe – L’Ambiguità della Morte” e “Vincent van Gogh” sono senza dubbio le sue opere più apprezzate e tradotte insieme a
“Gli incauti negozi sulla vita e sulle opere di monsieur Gustave Flaubert, scrittore”: tutte biografie scritte per raccontare e spiegare in una prosa non scontata quattro personaggi dalla vita complicata ma dal forte successo creativo.
Si dice che dove c’è genio vi è sregolatezza e questo è un aspetto molto marcato nel racconto di queste vite, appoggiato dalla stessa prosa scelta dallo scrittore e da un linguaggio che catapulta nei luoghi e nei tempi. La forza più grande nelle opere di Giuseppe Cafiero è senza dubbio la minuziosa descrizione dei luoghi e dei personaggi di cui parla: questi si trasformano non solo in un racconto affascinante ma in una prosa che nella mente suona come se ascoltata ad una radio.