La televisione francese France 2 durante un servizio dedicato a Leonardo lo ha definito “francese”.
Il Tg2 ha voluto poi precisare, ma credo che nessuno avesse il minimo dubbio, che Leonardo Da Vinci è italianissimo.
A meno che in Francia sia entrata in vigore una legge del tipo “Ius mortis”
Tra Italia e Francia alcune note che riguardano il genio toscano sono dolenti da sempre.
I fatti sono i seguenti.
Nel 1517 all’età di 64 anni Leonardo decise di partire per la Francia. La morte di Giuliano de Medici e di Papa Leone X lo aveva lasciato senza protezione. Un’accusa di stregoneria attraverso una lettera anonima aveva reso la situazione pesante e pericolosa. Data l’età aveva bisogno di tranquillità e di qualcuno che lo apprezzasse. Parti, dunque per la corte di Francesco I che lo accolse nel castello di Clos-Lucé vicino ad Amboise.
Francesco I era un sovrano colto e raffinato amante dell’arte italiana come dimostrò successivamente accogliendo altri artisti, da Andrea Del Sarto a Benvenuti Cellini.
ll re francese lo accolse con tutti gli onori assegnando gli una pensione di 5000 scudi, che gli consenti di vivere serenamente gli ultimi tre anni.
Leonardo andò in Francia portandosi tutti i suoi averi tra cui anche la Gioconda e il San Giovanni Battista.
Morì (dopo aver fatto testamento) il 2 maggio 1519 e fu sepolto nella cappella del Castello di Amboise. Purtroppo 50 anni dopo la lotta religiosa tra cattolici e ugonotti ebbe tra i risultati quello di violare la tomba e disperdere le ossa del genio. Tuttavia resta ad Amboise la tomba che Mattarella e Macron hanno visitato proprio qualche giorno fa.

Senza entrare nelle infinite diatribe e cavilli sulla legittimità del testamento e quindi sul possesso della Gioconda che ora è al Louvre di Parigi, possiamo dire che l’opera dell’italianissimo pittore e inventore ha regalato alla Francia una marea di soldi. Ancora oggi la sala dove è esposta la Gioconda è strapiena ad ogni ora consentita. Ad Amboise i souvenir vedono Leonardo da Vinci protagonista incontrastato persino sulle calamite da frigo.
Concediamo (anche perché non possiamo fare altro) tutto questo ai cugini d’oltralpe, ma sull’origine e nazionalità non è possibile inventare scippi: “Lionardo. Battizzollo prete Piero di Bartolomeo da Vinci, figliolo di ser Piero e Caterina” nacque in Toscana (ad Anchiano), Fu architetto, pittore, scultore, disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, botanico, musicista, ingegnere, progettista e… italiano.