Jean François Migno nasce nel 1955 a Chatou, comune dell’lle-de-France situato a pochi chilometri da Parigi. La sua è una formazione artistica eterogenea: dal 1973 al 1975 studia Architettura presso l’Eco/e des Beaux-Arts di Parigi, per poi passare i due anni successivi alla sezione des Arts Plastiques, approfondendo disegno e serigrafia.
Conclude il suo percorso di studi al Ecole du Louvre dal 1978 al 1979. Artista la cui ricerca è continua, Jean François non considera mai nulla già acquisito. Influenzato dall’Espressionismo astratto americano, si approccia alla pittura attraverso metodologie differenti riassunte in quelle che lui definisce Series, periodi che tra loro sono legati dalla comune determinazione nel rimettere tutto in discussione, ricominciare, lasciandosi guidare dall’intuito creativo e dalla volontà di risolvere contraddizioni plastiche, pittoriche o intellettuali incontrate sul proprio cammino.
Sono i colori primari i principali protagonisti delle sue grandi tele. Quella di Migno è una pittura in continuo movimento, in continuo divenire. Alcune delle sue opere si possono trovare presso il Fond national d’art contemporain (FNAC) e all’interno del Museé d’Art Modem e de la Ville de Paris.
Graziano Campanini
La forza del colore, che è anche il titolo di questa mostra, rende piena giustizia al suo lavoro. Vero è che, osservandolo bene: in certe strutture architettoniche del colore o negli spazi vuoti che dialogano con essi, potremmo anche trovare altri titoli come La forza del dolore o La forza dell’amore che altrettanto bene si prestano a descrivere la qualità delle op’ere. [ … ] I lavori di Jean François sono più selvaggi, più fauves, e le sue materie ricordano quelle “di altri autori da André Derain a Henri Matisse fino a Georg Baselitz.
Riccardo Betti
Lo spazio bianco, puro, entra in contatto con concentrazioni e convergenze di macchie di colore che lasciano respiro, alla superfice, solo nella parte più alta e più bassa della tela (serie Passages). Un congestionamento · dello spazio, della materia e del colore che avvicina questa serie pittorica ai grandi car crash dello
• scultore americano John Chamberlain. Ancora una volta quindi la pittura di Migno, prova a fuoriuscire dal supporto tentando di scardinare la “normale” fruizione dell’opera in favore di una crescita dell’immagine che avviene per mezzo di una libera esperienza Il suo è un sentire la pittura, sentire il colore, in cui per sentire intendo il termine nella sua sfumatura più introspettiva, più intima.
Gian Luigi Saraceni
Jean François Migno è rimasto ancorato, nel suo rapporto con la grande tradizione ormai classica dell’informale, agli elementi che hanno dato corpo sin dall’inizio alle illumina-zioni da cui è stato investito: la forza e la bellezza della natura, il peso e lo splendore della luce, l’esplosione dei colori, che assumono una qualità materica quasi scultorea. Senza prestare orecchio alle lusin-ghe del mercato e del ruolo che oggi l’artista può esercitare sul grande palco mediatico, vive secondo i più puri canoni dell’inattualità: artista disinteressato e concentrato su quela vocazione cui è stato chiamato si aggira tra noi spaesato provenendo da un mondo che non c’è più. Forse, pur modernissimo, da quel fine Ottocento dell’art pour l’art. Un francese vecchio stampo, appunto.
Informazioni Evento:
Data Inizio: 18 maggio 2019
Data Fine: 08 settembre 2019
Costo del biglietto: 6,00 €; Riduzioni: 3,00 €
Prenotazione: Nessuna
Luogo: Bologna, Musei civici d’arte antica – Museo civico medievale di Bologna
Orario: da martedì a domenica:10.00 – 18.30; chiuso lunedì feriali
Telefono: +39 051 2193916 / 2193930
E-mail: [email protected]
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