Una storia che è quasi un giallo è quella che caratterizza la famosissima Madonna di Bruges, realizzata da Michelangelo nei primi anni del ‘500 e ora conservata nella Chiesa di Nostra Signora nella cittadina di Bruges in Belgio.
Madonna di Bruges. La scultura “clandestina” di Michelangelo

La Madonna di Bruges scolpita da Michelangelo
Una scultura di appena un metro e mezzo, che impreziosisce la navata laterale destra della Chiesa, cattura l’attenzione dei cultori dell’arte e non solo. Si tratta della Madonna di Bruges, opera che Michelangelo realizzò probabilmente fra il 1503 e il 1506. La statua, che è collocata in un contesto lontano dagli ambienti in cui solitamente l’artista rinascimentale operava, oltre al suo evidente valore artistico, porta con sé degli elementi di mistero che ne aumentano il fascino.
La descrizione
La Madonna di Bruges segue di pochi anni la realizzazione della Pietà, custodita in Vaticano. Pochi sono i tratti che accomunano le due opere. La posizione della testa della Madonna e le sue vesta. Grandi invece le differenze. Innanzi tutto, nella Madonna di Bruges, Gesù non viene rappresentato in fasce, ma è già pronto a camminare.
E, infatti, anche la posizione del bambino cambia. Non è più tenuto nel grembo materno, ma quasi sporge dalla scultura, protraendosi verso lo spettatore e donando all’opera un certo dinamismo. L’unico legame con Maria è la mano sinistra che lo sorregge. La Madonna, dal canto suo, è ritratta in una posa e in un atteggiamento opposto rispetto a quello del figlio. Il suo sguardo è triste, rivolto verso il basso, come di presagio per quello che avverrà. Nella mano destra è custodito un volume delle Sacre Scritture.
Un’opera segreta
Pare che l’opera sia stata realizzata proprio negli anni in cui Michelangelo era impegnato alla realizzazione del famoso David, intorno alla quale si era creato un clima di fermento e di attesa. Nonostante l’oneroso compito, Michelangelo accettò di dedicarsi parallelamente ad altro e, in questo caso, alla realizzazione di nuove opere d’arte. Lo fece però di nascosto.

La chiesa di Nostra Signora a Bruges dov’è custodita la Madonna di Bruges
Probabilmente il genio del Rinascimento sapeva che non tutti avrebbero giudicato di buon grado la possibilità che si trascurasse un’opera così imponente come il David per altri committenti. Evidentemente a spingere Michelangelo ad accettare l’incarico fu il lauto compenso. Sembra, infatti, che per l’opera conservata a Bruges fossero stati offerti 4mila fiorini. Cifra quasi impensabile per l’epoca. A commissionare la statua una famiglia di mercanti fiamminghi, i Mouscron (o all’italiana, i Moscheroni). L’incontro fra i Moscheroni e Michelangelo avvenne, con ogni probabilità, tramite il banchiere Jacopo Galli, amico dell’artista e conoscente della famiglia belga per via degli affari in Italia.
La Madonna di Bruges doveva ornare la capella funeraria della famiglia belga. A dare traccia della segretezza che accompagnò tutto il periodo di realizzazione della statua, alcune lettere di Michelangelo indirizzate al padre al quale si chiede di custodire l’opera senza farla vedere a nessuno.
La conservazione lontano da Bruges
Durante l’occupazione napoleonica la statua viene portata a Parigi per poi essere restituita nel 1815. Durante la seconda guerra mondiale, nel 1944, la Madonna di Bruges fu trafugata dai soldati tedeschi e portata in Germania. Fu ritrovata un paio d’anni dopo in una miniera ad Altaussee in Austria e restituita alla città di Bruges.
Vita di Michelangelo
Michelangelo nacque in provincia di Arezzo nel 1475 da una famiglia di pubblici funzionari ormai impoveriti e morì a Roma nel 1564. Durante la giovinezza, iniziò a frequentare il giardino di San Marco, una sorta di accademia artistica sostenuta economicamente da Lorenzo il Magnifico. Dopo la cacciata dei Medici, l’artista dovette abbandonare Firenze e si trasferì prima a Venezia e poi a Bologna.

Il ritratto di Michelangelo
Dopo un breve ritorno nel capoluogo toscano, Michelangelo arrivò a Roma, su invito del cardinale, nel 1496. Qui, grazie all’intermediazione del banchiere Jacopo Galli, Michelangelo ricevette altre importanti commissioni in ambito ecclesiastico. Durante questo periodo scolpì, a soli ventidue anni, la Pietà oggi custodita nella Basilica di San Pietro. Per lui arrivò, dunque, la consacrazione.
Nel 1501 gli fu commissionata dal Duomo di Firenze la realizzazione David. Fece ritorno a Roma dal 1505 al 1513 richiamato da Papa Giulio, che gli affidò il compito di realizzare una sepoltura monumentale. Intorno al 1504 gli arrivò il prestigioso incarico di dipingere la Cappella Sistina.
La morte
Dopo la sua morte, la città di Firenze gli dedicò esequie solenni. Capolavori come il David, la Pietà e il ciclo di affreschi nella Cappella Sistina lo hanno consegnato, senza dubbio, all’immortalità della fama e del ricordo.