La mostra Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa, ospitata dal 29 novembre 2017 al 16 settembre 2018 dal Museo dei fori imperiali ai Mercati di Traiano a Roma, racconta con tanti mezzi diversi la vicenda dell’uomo che salì sul trono imperiale nel momento della massima estensione territoriale, di cui si celebrano i 1900 anni dalla scomparsa.
Traiano, l’optimus princeps dei Romani
Di origine spagnola e dunque provinciale – una novità assoluta per l’epoca, nonostante la composizione multietnica dell’impero romano – Marco Ulpio Traiano era un giovane generale che venne adottato come figlio e legittimo successore dall’anziano imperatore Nerva.

Marco Ulpio Traiano
Alla morte di quest’ultimo nel 98 d. C., Traiano divenne imperatore a sua volta e si trovò a governare un impero immenso, che si spingeva dalla Spagna sino alla Mesopotamia. All’impero aggiunse la grande provincia della Dacia, l’attuale Romania, al termine di una sanguinosissima campagna militare che venne celebrata appositamente da una colonna monumentale eretta in suo onore. Traiano non fu, però, soltanto uno spietato conquistatore: fu anche un abile statista e un filantropo, che garantì la sussistenza ai giovani bisognosi di Roma attingendo anche dal proprio patrimonio personale e tollerò i cristiani, che all’epoca venivano regolarmente perseguitati. Traiano, uomo ordinario ed eccezionale allo stesso tempo, venne ricordato come optimus princeps dallo storico Plinio il Giovane, suo contemporaneo, e oggi è considerato dai curatori della mostra un “costruttore” materiale e simbolico che si sforzò sempre non solo d’ingrandire l’impero, ma anche di garantire l’inclusione a tutti i suoi membri. La memoria di Traiano fu talmente radicata nella mente della politica romana, che dopo la sua scomparsa, nacque l’augurio: “possa tu essere più fortunato di Augusto, migliore di Traiano“, rivolto agli imperatori successivi. Persino il pensiero cristiano che secoli dopo condannò e imbruttì la memoria degli imperatori romani pagani non poté non riconoscere la grandezza di Traiano, che venne considerato un uomo giusto persino dai detrattori cristiani.
La mostra
Articolata in sette sezioni, la mostra curata da Claudio Parisi Presicce, Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro mira a far entrare i visitatori nel mondo della Roma ai tempi dell’imperatore Traiano, utilizzando sia i reperti archeologici (statue, ritratti, calchi, monete) che la tecnologia (filmati, modelli in scala, animazioni digitali, elaborazioni in 3D), mettendo tutto insieme attraverso lo storytelling. La voce narrante è il fantasma dell’imperatore stesso, interpretato da un attore, che guida i visitatori nel cuore della vita dell’antica Roma, facendo rivivere loro le fatiche della vita militare e la gioia della partecipazione al trionfo. Non mancano nell’allestimento le grandi opere fatte realizzare dall’imperatore in tempo di pace, le voci delle donne della famiglia Ulpia e la ricostruzione degli ambienti sotterranei della casa dell’imperatore, che trascorreva le sue giornate in un lusso discreto.
Come arrivare, orari e prezzi
La mostra è visitabile presso il Museo dei fori imperiali ai Mercati di Traiano (sito in via IV Novembre 94, facilmente raggiungibile dalla stazione Termini mediante le linee autobus 70, 40, 64, 170 o a piedi dalla stazione MB Cavour) tutti i giorni dalle 9:30 alle 19:30, tranne che nel giorno 1° maggio 2018, salvo aperture o chiusure straordinarie. Il biglietto d’ingresso per il museo, comprensivo della mostra, costa 15 € (ridotto 13 €). Sono previsti sconti e riduzioni anche per i cittadini residenti nel comune di Roma e per i dipendenti della ditta Bulgari. I bambini sotto i sei anni, i gruppi di scuole elementari e medie inferiori e i portatori di handicap con il relativo accompagnatore hanno diritto all’ingresso gratuito. I residenti a Roma e nell’area della Città metropolitana entrano gratuitamente la prima domenica di ogni mese. Con il medesimo biglietto è consentito anche l’ingresso alla mostra Columna mutãtio – La spirale, un’installazione monumentale di arte contemporanea a cura dell’artista rumena Luminiţa Țăranu ispirata alla Colonna traiana.