Uno dei maggiori pregi di Giuseppe Cafiero è quello di trasportare il lettore nell’esatto luogo e anno in cui la storia che decide di raccontare si svolge: anche con “Neapolis: L’oziosa controversia sull’ambiguità di Johann Wolfgang Goethe” il viaggio nel tempo è assicurato.
Giuseppe Cafiero questa volta accompagna chi apre il suo libro in un tempo di rinascita per la cultura europea: un momento in cui le arti, la scrittura ma soprattutto la coscienza politica hanno vissuto una nuova età dell’oro grazie alla consapevolezza man mano acquisita dall’uomo. Dopo aver toccato il fondo l’umanità tende a risalire.
Ed è in questo modo che può essere inteso il periodo del Risorgimento: l’800 è stato il secolo del risveglio e l’arte ne è stata protagonista in modo molto intenso. Con la fine del ‘700 le nuove spedizioni archeologiche e le più moderne tendenze letterarie hanno spinto gli uomini a pensare. Ed a scrivere.
Johann Wolfgang Goethe era uno di quelli che hanno approfittato di questo nuovo approccio alla vita non solo per esprimere la propria arte ma per girare il mondo.
“Neapolis: L’oziosa controversia sull’ambiguità di Johann Wolfgang Goethe” racconta, attraverso gli occhi di un investigatore, quella che è stata l’esperienza napoletana dello scrittore, utilizzando non solo un linguaggio in linea con quello del tempo, ma ricreando a favore del lettore attento, quella che era la città partenopea di oltre un secolo fa, colorata sì, ma anche tanto oscura.
Napoli è una città dalle mille sfaccettature, dove strati di realtà si accumulano anno dopo anno: niente è lineare in questo agglomerato urbano.
Essa è paragonabile ad uno “scrigno di storia e natura”, dove un osservatore curioso può avere la possibilità di scoprire tanti colori, ma al contempo anche tante ombre. Sfumature che possono essere colte solo se dotati di una certa sensibilità: e Goethe senza dubbio fu uno di quegli autori che meglio riuscì a descrivere quelle che furono le tante anime di Napoli e dei napoletani.
“Neapolis: L’oziosa controversia sull’ambiguità di Johann Wolfgang Goethe” di Giuseppe Cafiero ci pone nel corso della lettura, fin dalle prime righe davanti ad una domanda molto importante: l’autore tedesco ha davvero raccontato tutto di questa città?
È qui che entra in gioco l’investigatore del nostro libro, al quale viene commissionato di scoprire se davvero lo scrittore teutonico si fosse espresso con sincerità nel suo racconto.
Una storia, quella raccontata nel romanzo, che non risulta avvincente solo perché costruita in modo da riportare il lettore indietro nel tempo grazie ad un idioma specificamente selezionato e la ricostruzione narrata di una città che da sempre ha mostrato di avere molto da offrire, ma perché catapulta il lettore in una realtà fatta anche di inquisizione e massoneria, molto più complessa di quella “venduta” dalla filosofia romantica di Goethe.
“Neapolis: L’oziosa controversia sull’ambiguità di Johann Wolfgang Goethe” di Giuseppe Cafiero diventa uno squarcio importante su una realtà dell’autore tedesco che non sempre viene raccontata quanto merita.
E lo fa servendosi in buona parte, come sfondo vivente e raccontante, di molteplici personaggi appartenenti a diverse estrazioni sociali che sostengono l’intreccio di un’indagine dove la voglia di scoprire del lettore cresce di pari passo con il pathos della lettura.
Un percorso che porta a comprendere quale fosse davvero la posizione dello scrittore e pensatore romantico all’interno del suo viaggio napoletano.

La massoneria è uno dei fili che ci conducono all’interno di questo intreccio importante che Giuseppe Cafiero ci presenta. Lo scrittore, nel riportare il lettore ad un periodo a lui sconosciuto, offre tutti gli strumenti necessari non solo per comprendere la complessità di un luogo che da millenni è sempre foriero di esperienze molteplici di vita ma anche per gettare uno sguardo serio su un’artista che è stato importante per lo sviluppo delle discipline moderne, a partire dalla letteratura per arrivare alla filosofia passando per la scienza.
E’ una lettura perfetta per chi ama viaggiare con i libri in luoghi lontani ed ampliare la sua conoscenza.
L’utilizzo del linguaggio del tempo, uno dei punti di forza e segno distintivo dello scrittore non lascia spazio a fraintendimenti di sorta, ma porta per mano il lettore nelle vie colorate di Napoli dove, quando meno te l’aspetti, una porticina nascosta è in grado di cambiare tutto, aprendo uno sguardo su qualcosa che con l’occhio si è appena intravisto ma mai scoperto.
Anche la formula dell’investigatore dà i suoi frutti perché consente di poter usufruire non solo di uno strumento di lettura ma anche di un importante filtro nei confronti di una realtà complessa che in questo modo può essere compresa anche dal lettore meno avvezzo a simili percorsi storici e letterari.
“Neapolis: L’oziosa controversia sull’ambiguità di Johann Wolfgang Goethe” di Giuseppe Cafiero è un’avventura che merita di essere vissuta.