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  • Porto Venere: un patrimonio Unesco nel cuore della Liguria
Sabrina
lunedì, 22 Gennaio 2018 / Pubblicato il Luoghi

Porto Venere: un patrimonio Unesco nel cuore della Liguria

Inserito nella lista dei “patrimoni dell’umanità” dall’Unesco nel 1997 grazie al suo esempio di interazione armoniosa tra l’uomo e la natura e sede di un parco naturale regionale a partire dal 2001, Porto Venere delle Cinque Terre è il comune più piccolo della provincia della Spezia. Sorge sulla riviera di Levante all’estremità di una piccola penisola, a sud della quale si possono trovare tre piccole isole, Tino, Tinetto e Palmaria, inserite anch’esse nella lista Unesco. Il fascino di Porto Venere risiede nelle forme dei suoi borghi, quasi immutate da otto secoli.

Porto Venere Liguria

Porto Venere patrimonio Unesco

Un po’ di storia

Abitata fin dal V secolo a. C. dalla popolazione dei Liguri, la località di Porto Venere venne poi occupata dai Romani e appare segnalata in epoca imperiale su alcuni itinerari marittimi. Il nome “Porto Venere” sembrerebbe derivare da un tempio dedicato alla dea Venere Ericina, che sorgeva laddove oggi sorge la chiesa di San Pietro. Il “borgo vecchio”, villaggio di pescatori, oggi è completamente distrutto, e pochi sono i reperti corrispondenti all’epoca romana. In seguito, i Bizantini fecero del territorio una base navale, poi distrutta dai Longobardi capeggiati dal re Rotari nel 643 d. C.
Dopo essere stata oggetto di numerosi attacchi dei pirati saraceni e normanni tra i secoli VIII e XI, Porto Venere divenne feudo dei signori di Vezzano, che poi la cedettero a Genova, la quale fece costruire delle mura fortificate nel 1161, che racchiudevano sia il “borgo vecchio” che il “borgo nuovo” di Porto Venere, di recente edificazione. Nel 1494 Genova respinse l’attacco degli Aragonesi, che aveva danneggiato gravemente le due chiese monumentali di San Pietro e di San Lorenzo, e fece radere al suolo il borgo vecchio, lasciando uno spazio vuoto. Durante il secolo successivo furono costruite delle nuove fortificazioni.
Conquistata nel 1798 dalle truppe di Napoleone Bonaparte e annessa al territorio della Repubblica Ligure, fu poi inglobata nel Primo Impero Francese, fino alla Restaurazione del 1815. Da quel momento in poi, infatti, Porto Venere fu annessa al Regno di Sardegna, da cui entrò a far parte del Regno d’Italia al momento dell’Unità, nel 1861. All’inizio del secolo scorso, riconosciuta l’importanza della località, furono cominciati degli importanti lavori di restauro.

Cosa vedere a Porto Venere

Grazie alle ridotte dimensioni di Porto Venere, è possibile concentrare la visita in un giorno solo. Probabilmente la caratteristica più evidente della costa, che s’incontra venendo dal mare, è la “palazzata” di case-torri, costruite sulle falesie e tipiche anche di altre località costiere e marinare d’Italia come, per esempio, Procida, dipinte in colori sgargianti in modo da essere riconoscibili dai pescatori che si avventuravano in mare aperto, ma allo stesso tempo costruite come alte torri facilmente difendibili. Lunghe scalinate collegano la costa con la via principale di Porto Venere.

Palazzata case torri

Entrando nel borgo, perdendosi nel nugolo delle vie rimaste praticamente identiche fin dal dodicesimo secolo, è possibile visitare la chiesa parrocchiale di San Lorenzo, oggi santuario della Madonna Bianca, conservata in buono stato perché restaurata diverse volte. Costruita dai Genovesi in stile romanico nel XII secolo, venne ampliata nel XV-XVI secolo.

Nell’attuale piazza Lazzaro Spallanzani, su uno sperone roccioso lentamente svelato dalle case-torri per chi giunge dal mare, sorge invece la chiesa di San Pietro, risalente al XII-XIII secolo su basamento del V secolo, cui il poeta Eugenio Montale dedicò alcuni versi della poesia Portovenere.
In cima al borgo marinaro, su uno sperone roccioso, è visibile il Castello Doria, uno degli esempi più maestosi di architettura militare della repubblica di Genova. Risalente al XII secolo, fu di fatto riedificato a partire dal XV secolo secondo criteri moderni, fino ad assumere nel XVIII secolo la forma attuale. Sotto la dominazione napoleonica venne utilizzato come carcere; infine, negli anni ’70 del secolo scorso, venne restaurato. Si tratta di un forte di forma pentagonale, caratterizzato da tre bastioni rivolti verso il mare e da un torrione circolare risalente al periodo più antico. Il ponte levatoio, che permetteva l’accesso alla fortezza, oggi non è più visibile. Il castello di Porto Venere è completamente accessibile, e da esso è possibile vedere lo stupendo panorama della città e la chiesa di San Pietro.

Patrimonio Unesco

È noto che l’ambito riconoscimento Unesco non viene conferito esclusivamente al patrimonio materiale di un luogo, ma anche al patrimonio immateriale, costituito da tradizioni che si sono mantenute inalterate nel corso dei secoli. Le arti principali del borgo di Porto Venere sono quelle dell’intaglio del legno e del ricamo, mentre è diffusa una cucina tipica a base di pesce, frutti di mare e crostacei, pesto di basilico, farinata di ceci e focaccia. Piatto prettamente locale, che unisce i sapori di mari e monti, è il rombo ai funghi porcini. Stupenda è anche la festa della Madonna Bianca, festeggiata il 17 agosto.

Le isole dell’arcipelago: Tino, Tinetto e Palmaria

Completano la bellezza del panorama di Porto Venere le tre isole Tino, Tinetto e Palmaria. L’isola di Tino, sulla quale è presente l’abbazia dedicata a San Venerio, eremita e patrono di Porto Venere, oggi è zona militare ed è possibile accedervi esclusivamente nel giorno del santo patrono. È anche sede di un faro. L’isolotto del Tinetto è spoglio di vegetazione ed è caratterizzato dai resti di un oratorio paleocristiano e di una chiesa coeva. L’isola di Palmaria, l’unica a essere in parte abitata, è caratterizzata da numerosi edifici militari appartenenti a varie epoche storiche (Torre Scola, forte Umberto I, batteria Semaforo) e da alcune grotte marine e spiagge.

Palmaria tino e tinetto

Le Cinque Terre sono tra le meraviglie del patrimonio Unesco

Le bellezze naturali di Porto Venere

Oltre alle falesie, la caratteristica naturale più evidente di Porto Venere e dell’arcipelago sono le grotte marine. La più famosa è certamente la grotta dell’Arpaia, nei pressi della chiesa di San Pietro, chiamata anche “grotta Byron” in onore del poeta inglese, che amava trarvi ispirazione. Altre due grotte importanti sono chiamate Azzurra e del Tinetto, ma ve ne sono oltre trenta; luoghi naturali importanti sono anche la secca di Dante e le cale Piccola e Grande.

Grotta Byron

La meravigliosa grotta Byron, un vero incanto della natura

Informazioni turistiche

Sul sito internet Pro Loco Portovenere è possibile rinvenire numerose informazioni turistiche per visitare al meglio i luoghi descritti. Infatti, il sito propone anche diverse alternative di tour che è possibile compiere in breve tempo.

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