Descrizione
Un angelo apparve a Giuseppe e gli disse di fuggire in Egitto con la sua famiglia. Gli uomini del re Erode dovevano uccidere tutti i maschi ebrei di età inferiore ai due anni. Tutto in questo affresco esalta l’idea del volo: il rapido calpestio dei piedi, la linea di rocce meditabonde e l’angelo gestuale nel cielo. Giotto usa la tecnica dell’affresco. È una tecnica di pittura murale eseguita su intonaco di calce appena posato. Il pigmento viene mescolato con l’acqua e, con l’impostazione dell’intonaco, il dipinto diventa parte integrante del muro. Il dipinto si basa su un evento realmente accaduto negli anni passati, e si potrebbe dire che a volte accade anche oggi. Il nome del dipinto è in realtà un evento biblico descritto nel Vangelo (la parola di Dio) di Matteo (Matteo 2: 13-23). In questo episodio, Giuseppe fuggì in Egitto con sua moglie Maria e il figlio Gesù dopo la visita dei pastori e dei “Magi” (i tre Re) perché un angelo apparve nei sogni di Giuseppe e gli ordinò di andarsene a causa del fatto che il re Erode intendeva uccidere i bambini di quell’area in cerca proprio di Gesù. La famiglia rimase lì fino alla morte di Erode. La pittura è classificata nel genere dei dipinti religiosi – in quanto rappresentazione di una scena della vita di Cristo. Giotto utilizza lo stile del Proto Rinascimento (una corrente artistica o periodo precedente al Rinascimento) che è anche conosciuto come Pre-Rinascimento, arte romanica italiana e arte gotica italiana.
Perchè la riproduzione su carta Amalfi
Più di ogni altro un affresco ha un particolare valore se riprodotto non su tela pittorica, ma su un supporto quanto più “piatto” possibile. La carta amano di Amalfi rende tramite la sua porosità e la sua grana tutta la potenza degli affreschi. Porta quasi a compimento un valore aggiunto che un prodotto completamente italiano come la carta di Amalfi può dare al massimo esponente dell’arte “moderna” di cui Giotto è il capostipite assoluto.