Descrizione
La Madonna in trono mostra i numerosi stili artistici che hanno influenzato Giotto. Sia nella colorazione dell’oro utilizzata in tutte le opere d’arte che nello sfondo dorato appiattito, l’arte di Giotto ha continuato il tradizionale stile italo-bizantino così popolare nel periodo proto-rinascimentale. La pala d’altare rappresenta una rappresentazione formale di un’icona, pur conservando la rigidità dell’arte bizantina, e Giotto mantenne la gerarchia della scala, rendendo la Madonna centrale e il Bambino Gesù di dimensioni molto più grandi dei santi e delle figure religiose circostanti.
Le figure di Giotto sfuggono comunque ai limiti dell’arte bizantina. Le sue figure sono pesanti e ricordano sculture tridimensionali, come quella della scultura classica romana. Il trono decorato con la Madonna, anch’esso di disegno gotico italiano, ha un uso molto specifico del marmo colorato come decorazione di superficie. Questo metodo di decorazione, basato su uno stile chiamato Cosmatesque o Cosmati, era popolare a Roma sin dal periodo paleocristiano e in Toscana nel tardo Medioevo.
Perchè la riproduzione su carta Amalfi
Più di ogni altro un affresco ha un particolare valore se riprodotto non su tela pittorica, ma su un supporto quanto più “piatto” possibile. La carta amano di Amalfi rende tramite la sua porosità e la sua grana tutta la potenza degli affreschi. Porta quasi a compimento un valore aggiunto che un prodotto completamente italiano come la carta di Amalfi può dare al massimo esponente dell’arte “moderna” di cui Giotto è il capostipite assoluto.