La bellezza pudìca e l’eleganza della giovinezza sono esaltate da Leonardo da Vinci nel dipinto “La Scapigliata”. L’opera, conosciuta anche con il titolo “Testa di fanciulla” rappresenta uno straordinario esercizio di stile del genio del Rinascimento che, con pochi tratti, riesce a personificare tutte le virtù di una giovane donna.
Scapigliata di Leonardo da Vinci. Il suo disegno più elegante
La Scapigliata è un dipinto a terra ombra, ambra inverdita e biacca, un pigmento pittorico, realizzato su tavola. Le dimensioni misurano circa 24X21cm. L’opera d’arte è adesso conservata nella Galleria nazionale di Parma dal 1839. Se è assolutamente certo che l’autore del dipinto sia Leonardo da Vinci, qualche dubbio si nutre ancora sull’anno di realizzazione del quadro. Si presume che l’opera sia databile intorno al 1508.
La prima menzione del quadro si rintraccia nel 1627 in un inventario di casa Gonzaga che già lo classifica come opera di Leonardo da Vinci. Già nel secolo precedente, nel 1501, abbiamo prove che la marchesa Margherita Paleologa, moglie di Federico Gonzaga, chiedeva a Leonardo una Madonna da appendere nel suo studiolo privato. Si può ipotizzare, con ogni probabilità, che il dipinto appartenga alla maturità di Leonardo e agli anni in cui l’artista realizzò la Vergine delle Rocce di Londra.

La scapigliata di Leonardo da Vinci è il disegno più elegante fra quelli del genio toscano.
In ogni caso l’opera si trova alla Galleria di Parma dopo una serie di passaggi. La Scapigliata apparteneva alla raccolta privata del pittore parmense Gaetano Callani che descriveva il dipinto come «rarissima cosa da trovarsi ai dì nostri». Dopo la sua morte, il figlio vendette il quadro all’Accademia di Belle Arti e poi alla Galleria Nazionale.
Simbolo di raffinatezza senza precedenti
Il dipinto ritrae in primo piano una giovane fanciulla dallo sguardo schivo. Solo la testa viene immortalata, ma già dall’espressione del volto si può cogliere la straordinaria delicatezza dell’opera. Gli occhi della giovane non guardano lo spettatore. Al contrario, sono rivolti verso il basso in segno di pudore. Le palpebre sono quasi socchiuse in una manifestazione di leggerezza.
La bocca accenna appena un sorriso che segna con grazia l’intera espressione del viso. A contrastare, si fa per dire, con l’armonia dei lineamenti, ci sono i capelli riccioluti della fanciulla. I boccoli hanno un andamento irregolare e si stagliano con decisione sullo sfondo omogeneo. La posizione delle spalle, appena mostrate, ci segnala la posa della donna, di tre quarti rivolta verso sinistra. La fanciulla viene ritratta nel complesso con un’aria introspettiva.
La tecnica utilizzata
Il chiaroscuro utilizzato per rendere il viso della fanciulla mettono in risalto l’effetto scultoreo dell’opera che si colloca, per le tecniche usate, a metà strada tra la pittura su tavola e lo schizzo preparatorio. Proprio questa mescolanza di genere ha fatto sorgere vari dubbi sulle origini del quadro. Alcuni esperti sostengono, infatti, che il dipinto non fosse altro che un disegno preparatorio per opere più note di Leonardo come la Vergine delle Rocce o la Leda col cigno, andata perduta. Non si può certamente escludere, però, che La scapigliata sia un’opera autonoma di estrema raffinatezza e che si ispiri alla Madonna.
Leonardo da Vinci nacque a Vinci nel 1452 e morì ad Amboise, nel 1519. Pittore, architetto e scultore, durante la sua vita abbracciò l’arte in tutte le sue forme e le sue discipline. Si dedicò con successo anche al disegno e alla ritrattistica. Uomo di ingegno straordinario, si applicò anche alla scienza e all’ingegneria, incarnando perfettamente lo spirito del suo tempo.